Ogni anno, con l’approssimarsi delle feste di Natale, i centri commerciali e le boutique si popolano di consumatori alla ricerca di regali per amici e parenti. Le persone girano spasmodicamente alla ricerca di qualcosa che possa stupire e faccia esclamare: “Toh, questo mi serviva proprio!” oppure “Ma che meraviglia! Che cosa simpatica, adesso mi guarderanno tutti!”
Naturalmente la maggior parte delle volte le persone alzano bandiera bianca e ripiegano sul tradizionale paio di calzini a quadri, che sarà anche utile ma non è certo il massimo dell’originalità. Ma negli ultimi anni una nuova moda giunta dall’America ha rivoluzionato i gusti dei consumatori: i maglioni natalizi, indumenti allegri e simpatici.
Tutti ne abbiamo almeno uno nell’armadio, magari regalatoci da una vecchia zia non aggiornata in fatto di moda oppure acquistato a cuor leggero su Amazon. Questi vistosi capi di abbigliamento si distinguono per l’abbondanza di rosso e verde, i disegni di renne, abeti e pupazzi di neve, l’uso smodato di pompon, taschini e persino luci elettriche.
La storia dei maglioni natalizi per tutta la famiglia
I maglioni lavorati a mano sono indumenti tipici dell’Europa settentrionale: la popolazione li adoperava per riscaldarsi durante i freddi inverni di quei paesi. Nell’Ottocento, gli immigrati scandinavi li diffusero anche nel Nuovo Mondo.
La storia dei maglioni natalizi ha avuto inizio negli Stati Uniti del XX secolo, quando i pullover nordici (che in origine presentavano solo motivi geometrici) sono stati decorati con renne, abeti e fiocchi di neve. Questi si sono diffusi sempre di più negli anni cinquanta, anche perché indossati da personaggi famosi come Gary Cooper, Ingrid Bergman e Clark Gable.
Gli anni ottanta sono stati il decennio d’oro del maglione di Natale, ormai assurto a cliché delle feste anche grazie ai vip come l’attore Bill Cosby de “I Robinson” e il comico Chevy Chase. Relegati nel dimenticatoio durante gli anni novanta, i pullover sono tornati in auge dapprima nei mercatini vintage, poi nelle boutique più ricercate.
Con lo scoccare del nuovo millennio, i maglioni natalizi hanno travalicato i confini statunitensi per dilagare nel resto del mondo. Un contributo determinante è arrivato dal film del 2001 “Il diario di Bridget Jones”: la scena in cui Colin Firth tenta di esibire un improbabile aplomb britannico mentre indossa un maglione con una gigantesca renna è entrata nell’immaginario collettivo.
Ormai diventati un fenomeno di massa, negli ultimi anni i maglioni natalizi sono protagonisti di feste appositamente dedicate come il Christmas Ugly Sweater Party, dove la parola d’ordine è eccedere e il trash rappresenta l’unico canone accettato.
In Danimarca, dove i maglioni di Natale sono una tradizione nazionale, il metereologo Henrik Voldborg si presenta da anni in televisione indossando originali pullover di lana. La sua trasmissione è così popolare che i telespettatori hanno preso l’abitudine di inviargli le proprie creazioni cucite a mano, prontamente sfoggiate dal conduttore.
Non solo norvegesi: i maglioni di natale del nord Europa
Il nord Europa è la culla della tradizione dei maglioni natalizi. In questi paesi, il pullover con renne o abeti rappresenta qualcosa di più di un semplice indumento per scaldarsi, avvicinandosi a un motivo di orgoglio nazionale.
Indumento molto pesante e utile per scaldarsi durante i rigidi inverni scandinavi, il maglione di lana veniva cucito a mano. Era estremamente diffuso fra i pescatori, tanto da aver dato origine alla leggenda metropolitana secondo la quale ogni uomo che si avventurasse per mare avesse un maglione personalizzato, in modo da poter essere identificato in caso di annegamento.
Questi pullover erano in voga anche fra gli sciatori della prima metà del Novecento, prima dell’avvento dei tessuti sintetici.
I modelli tradizionali presentano dei motivi geometrici che richiamano i fiocchi di neve stilizzati, solitamente su uno sfondo rosso o nero, ma anche abeti e figure non astratte. Di seguito trovate una carrellata di alcuni dei maglioni più amati, paese per paese.
Maglioni norvegesi
In questa terra di sciatori e pescatori il pullover, più che un semplice indumento, è un orgoglio nazionale. I maglioni norvegesi, chiamati lusekofte o setesdalsgenser (dalla valle di Setesdal dove si producono pullover) risalgono al XIX secolo.
Il maglione tradizionale predilige il bianco e il nero e si presenta decorato con sobri motivi geometrici tra cui la famosa Selburose (una rosa stilizzata). Negli ultimi tempi si sono diffusi modelli più sbarazzini con colori vivaci, nastri intrecciati e fermagli in peltro.
Dove trovarli?
Sul web esistono diversi siti ecommerce che vendono questo tipo di prodotti. Dalle grandi piattaforme come Zalando e Amazon al negozio online più tradizionale e di nicchia come Jule Sweater. Proprio per le caratteristiche del prodotto, realizzato a mano, è anche possibile richiedere un design personalizzato.
Maglioni irlandesi
Le piogge frequenti hanno regalato alle colline d’Irlanda un colore verde smeraldo di un’intensità che non si vede altrove. Non c’è da stupirsi che questo sia il colore nazionale irlandese e che venga usato per l’abbigliamento sportivo. Un mix unico di stile tradizionale e fascino contemporaneo per creare maglioni splendidi.
Gli stili includono capi a maglia merino densi e robusti e lunghi cardigan in lana ispirati alla tradizione. I maglioni irlandesi resistono sicuramente alla prova del tempo, aggiungendo carattere al tuo guardaroba
Maglioni di Natale americani
Gli Stati Uniti sono la culla del pullover decorato con pupazzi di neve e renne. Esorbitanti, spiritosi, kitch: i maglioni di Natale americani sono insuperabili per strappare un sorriso e vivere a pieno lo spirito delle feste, come idea per un regalo di Natale o da ostentare a tavola con tutta la famiglia.
Libero sfogo allora a fiocchi di neve e renne, stelle natalizie e abeti, in un tripudio di blu, bianco e rosso. Film e telefilm americani ne sono pieni: non c’è personaggio che, sotto le feste, non esibisca il suo maglione con tanto di ricami e fantasie rigorosamente natalizie.
Oggi i modelli più estrosi e fuori dal comune si trovano in questo paese e chi li indossa si presenta con l’allegro augurio “Merry Christmas!” Con questo modello, porterete impresso sul vostro maglione il motto per eccellenza dei maglioni di Natale americani.
Maglioni islandesi
I maglioni islandesi sono detti lopapeysa e hanno avuto origine all’inizio del XX secolo, in un’epoca in cui l’importazione di merci estere aveva creato una sovrabbondanza di lana locale. La parola lopapeysa significa letteralmente “maglione di lopi”, ovvero la lana non filata prodotta dalle pecore islandesi.
Le pecore di quest’isola hanno delle caratteristiche uniche dovute a secoli di isolamento. Oltre alle classiche bianche, ve ne sono di colore marrone, nero e grigio. L’esposizione al rigido clima sub-polare ha fortificato le loro fibre: quelle esterne sono lunghe, lucide e resistenti all’acqua mentre quelle interne sono esili, morbide e isolanti dal freddo.
La particolarità dei maglioni di quest’isola è l’ampio cerchio decorativo geometrico intorno al collo, identico nella parte anteriore e in quella posteriore. Da allora il design è diventato un’icona dell’identità culturale islandese e non è un caso che la sua popolarità abbia avuto un picco dopo l’indipendenza dalla Danimarca nel 1944 e durante la crisi finanziaria islandese del 2008.